[21] Sed cum mundo negas quicquam esse melius, quid dicis melius? Si pulchrius, adsentior; si aptius ad utilitates nostras, id quoque adsentior; sin autem id dicis, nihil esse mundo sapientius, nullo modo prorsus adsentior, non quod difficile sit mentem ab oculis sevocare, sed quo magis sevoco, eo minus id, quod tu vis, possum mente comprendere. 'Nihil est mundo melius in rerum natura.' Ne in terris quidem urbe nostra; num igitur idcirco in urbe esse rationem, cogitationem, mentem putas aut, quoniam non sit, num idcirco existimas formicam anteponendam esse huic pulcherrumae urbi, quod in urbe sensus sit nullus, in formica non modo sensus, sed etiam mens, ratio, memoria? Videre oportet, Balbe, quid tibi concedatur, non te ipsum, quod velis, sumere.
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21. Ma quando sostieni che nulla vi ? di superiore al mondo, che intendi per ? superiore ? ? Se intendi ? pi? bello
? sono d'accordo, e cos? pure se intendi ? pi? adatto a favorire l'uomo ?. Se per? il senso delle tue parole ? che ? nulla ?
pi? saggio del mondo ? non posso assolutamente seguirti e, bada bene, non gi? perch? sia difficile astrarre il pensiero
dalle sensazioni visive, bens? perch? quanto pi? cerco di astrarlo, tanto meno riesco ad afferrare il tuo pensiero.
Voi dite: ? Nulla in natura ? superiore al mondo ?. Ma neppure c'? sulla terra una citt? superiore alla nostra. Non
per questo per? tu affermi che la citt? possiede ragione, pensiero e intelligenza e neppure sarai disposto ad anteporre
una formica a questa bellissima citt? per il solo fatto che mentre nella citt? non alberga alcuna facolt? sensitiva, la
formica oltre alla sensibilit? possiede anche la capacit? di pensare, di ragionare e di ricordare. Tu, Balbo, devi prima
vedere che cosa l'avversario ? disposto a concederti, non gi? assumere senz'altro la posizione che pi? ti piace.
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